martedì 16 aprile 2024

Spaghettoni alla chitarra con sughetto di cavolfiore e pomodorini


Buongiorno amici, come scorre veloce il tempo, siamo già al secondo appuntamento della nostra nuova rubrica "La Pasta è Magia" 😊.
Vi ricordo che ogni 16 del mese vi presenteremo ricette di primi piatti, fatti con pasta realizzata in casa e quella secca commerciale, per darvi idee e consigli, regalarvi trucchi e segreti di uno dei grandi amori degli italiani.
Insieme alle amiche Elena (Zibaldone Culinario), Daniela (Mani in pasta quanto basta) e Milena (Dolci e Pasticci) da questo mese ci sarà anche la bravissima Carla del blog Un'arbanella di basilico che vi delizierà con i suoi primi di pasta. 



Per questa uscita vi presento un piatto di spaghettoni alla chitarra con un sughetto di cavolfiore e pomodorini.  Uso spesso la chitarra per fare la pasta, mi diverte tanto e mi piace molto il formato di pasta a sezione quadrangolare che si ottiene. Uso quasi sempre sola farina si semola di grano duro perché per questo tipo di pasta mi piacciono sughi corposi, che devono attaccarsi allo spaghetto. Quindi ragù di carne, condimenti con legumi "tirati tirati", oppure creme di ortaggi, come quella che vi presento oggi, anche se più spesso faccio questo formato con la crema di peperoni e vi dico che è buonissimo. 



Spaghettoni si semola di grano duro alla chitarra con sughetto di cavolfiore e pomodorini 
Ingredienti per 4 persone 
  • 400 g di spaghetti alla chitarra, trovate la ricette a questo link
  • 1 cavolfiore di media grandezza
  • 500 g di pomodorini 
  • 1 scalogno
  • olio extravergine di oliva 
  • sale 
  • formaggio grattugiato (a piacere pecorino oppure grana)
Procedimento
  1. Iniziate con il fare la pasta. Troverete il procedimento al link che vi ho indicato con l'unica differenza che ho realizzato una pasta un po' più spessa (giusto un pochino).
  2. Mondate il cavolfiore, riducete le cimette in pezzi più piccoli e lavatele sotto acqua corrente.
  3. Lavate e tagliate a metà anche i pomodorini. 
  4. Versate 2 giri di olio in una casseruola dal fondo alto e fate soffriggere dolcemente lo scalogno tritato, attenzione a non farlo bruciare, deve solo ammorbidirsi. 
  5. Addizionate i pomodorini e lasciate insaporire qualche minuto, poi aggiungete anche le cimette di cavolfiore e 2 mestoli di acqua calda.
  6. Coprite con un coperchio e lasciate cuocere a fiamma dolce fino a che il cavolfiore non sarà diventato tenero a questo punto salate e lasciate insaporire ancora qualche minuto.
  7. Intanto cuocete la pasta, in genere per lo spaghetto alla chitarra tirato allo spessore di 1/2 cm occorrono 5/6 minuti di cottura, se li tirate più spessi naturalmente i tempi aumentano. 
  8. Mentre la pasta cuocete prelevate i 3/4 del sughetto di cavolfiore e pomodorini e frullateli nel boccale di un mixer a immersione. Riversate la crema nella casseruola con gli ortaggi interi.
  9. Scolate la pasta e trasferitela nella casseruola con il condimento, addizionate il sale e fate amalgamare i sapori.
  10. Servite con altro formaggio grattugiato 

Ed ecco le altre proposte di oggi 

Carla: Spaghettoni trafilati al bronzo con ragù di cinghiale

Daniela: Turbanti con crema di piselli e speck croccante

Elena: Sfogliatelle di ricotta al forno

Milena: Tortelli rossi con porri e gamberi  


 

martedì 2 aprile 2024

Frittata con i pomodori secchi sott'olio

 


Eccoci con un nuovo appuntamento con le amiche di Italia nel Piatto che dedica questo mese alle "frittate colorate" ovvero alle frittate arricchite con ingredienti tipici locali. Un tema adatto al periodo, visto che è finalmente arrivato il tempo delle gite fuori porta e tra le tante cose che noi italiani siamo soliti portare nel cestino del pic-nic c'è sicuramente la frittata. Pertanto vogliamo suggerirvi tante idee per rendere questa pietanza che piace sempre a tutti ancora più gustosa.

Per la Campania vi propongo una frittata con uno dei nostri tanti prodotti tipici, ovvero i pomodori secchi sott'olio, varietà San Marzano. Questi che ho usato per la nostra frittata li faccio sempre con i pomodori che coltiviamo nell'orto di famiglia. Troverete la ricetta a questo link.

L'idea di usare i pomodori secchi sott'olio è nata giusto come prova, avevo il timore che il loro sapore fosse troppo intenso per una frittata, tanto che non ho voluto aggiungere altri ingredienti. Poi però il sapore di questa frittata mi ha davvero sorpresa e mi è venuto spontaneo abbinarla al del formaggio di pecora Laticauda che avevo in casa. Un abbinamento perfetto, dal sapore intenso, unico che non si dimentica!  


Il formaggio di pecora Laticauda 
La pecora Laticauda è una razza ovina allevata in Campania, in particolare nelle provincie di Avellino e Benevento, infatti è chiamata anche con il nome di pecora beneventana. 
La pecora Laticauda è una razza a duplice attitudine, da carne e da latte, entrambi dalle caratteristiche organolettiche eccellenti. In particolare, il latte è utilizzato per la produzione di formaggi pecorini da consumare sia freschi che stagionati. 
Il formaggio di pecora Laticauda ha un colore che va dal giallo paglierino al giallo intenso ed un sapore e un odore intenso ed aromatico. Ottimo da gustare solo, in abbinamento a carni e salumi, oppure usato come ingredienti nelle ricette. 



Frittata con i pomodori secchi sott'olio
Dosi per 4 persone
- 4 uova
- 6 pomodori secchi sott'olio
- 1 cucchiaio di latte
- sale
- olio per friggere 
Per accompagnare
- Formaggio di pecora Laticauda 
- Tarallucci 

Procedimento
- Tagliate i  pomodori secchi sott'olio in pezzi piccoli poi frullateli con un mixer a immersione insieme ad un uovo.
- Battete 3 uova in un piatto insieme al cucchiaio di latte, aggiungete la crema di pomodori secchi sott'olio e aggiustate di sale (attenzione perché in genere i pomodori sono già salati).
- Versate il battuto di uova in un padellino contenente olio a temperatura e fate cuocere la frittata coprendo con un coperchio. 
- Servite la frittata, calda oppure fredda, con dadini di formaggio di pecora Laticauda e taralli. 



Ed ecco le altre proposte di oggi

Piemonte: frittata verde piemontese

Liguria: frittata di cipolle rosse  e zucchine alla ligure

Lombardia: Frittata al tarassaco - fritàda cunt l’erba matta

Trentino-Alto Adige:  Frittata doppia cottura

Veneto: Frittata con bruscandoli, borragine e fiori

Emilia-Romagna: Pomodori in frittata 

Toscana: Frittata con gli zoccoli

Umbria: Frittata di cipolle

Marche: Frittata in trippa

Lazio:  Frittata alla burina 

Molise: Frittata con i lampascioni

Campania: Frittata con i pomodori secchi  

Puglia: Frittata con sponsali

Basilicata: Rafanata

Sicilia: Frittata con la Menta 

Sardegna: Rotolo di frittata con cipolla rossa della Marmilla, patate di Gavoi, Lonza di Macomer, asparagi selvatici, pecorino e zucca


Pagina Facebook: www.facebook.com/LItaliaNelPiatto 


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sabato 16 marzo 2024

Tagliatelle con crema di piselli nell'impasto


Amici lettori da oggi parte una nuova rubrica, intitolata la "pasta è magia"  con le amiche Daniela del blog Mani in pasta quanto basta, Elena del blog Zibaldone culinario e Milena del blog Dolci e pasticci .
Un nuovo progetto culinario a cui partecipo con vero piacere perché tutto dedicato alla pasta, una delle mie grandi passioni.  
Ogni 16 del mese vi presenteremo ricette di primi piatti, fatti con pasta realizzata in casa e quella secca commerciale, per darvi idee e consigli, regalarvi trucchi e segreti di uno dei grandi amori degli italiani. 
Mi raccomando seguiteci sempre, sui nostri blog e le nostre pagine social. 


La pasta fresca all'uovo colorata con i piselli
Per questo primo appuntamento ho realizzato delle tagliatelle a mano, colorandole con una purea di piselli. La presenza dell'uovo tende a scaricare un pochino il colore verde dei piselli, per cui la pasta tende più a un giallo/verde chiaro che ha un verde inteso. In futuro farò sicuramente altre prove, per vedere la differenza tra una tipologia di impasto e un'altra. Sicuramente il sapore dei piselli si sente e pure forte, tanto che questa tagliatella potrebbe anche essere servita con una semplice ripassata in padella con burro e salvia, oppure una grattata di formaggio pecorino. 
Io ho scelto di arricchirla. su richiesta dei miei figli, con un battuto di uova, formaggio e pancetta a cubetti. Inutile dirvi che hanno fatto il bis.  



 
Tagliatelle con crema di piselli nell'impasto  

Dosi per 4 persone
- 100 g di farina 0
- 100 g di farina di semola
- 1 uovo 
- 220 g di piselli in scatola
Per il condimento
- 4 uova
- 100 g di pancetta a cubetti
- olio extravergine di oliva
- Sale 
Procedimento
Per le tagliatelle
- Scolate i pisellini in scatola poi frullateli con un mixer a immersione.
- Sulla spianatoia fate la fontana con la farina, rompetevi al centro le uova e spremete al centro la purea di piselli usando uno schiacciapatate (in questo modo verranno trattenuti eventuali residui di pellicina)
- Lavorate gli ingredienti fino a ottenere un panetto liscio e morbido.
- Coprite con una ciotola e lasciate riposare l'impasto per almeno 30 minuti.
- Trascorso il tempo di riposo, prelevate piccoli pezzi dall'impasto e passateli attraverso i rulli della nonna papera, partendo dalla tacca 0 per arrivare a quella 4 (se preferite tagliatelle più doppie fermatevi alla tacca numero 3)
- Intagliate le tagliatelle attraverso l'apposito ingranaggio. 
- Disponete la pasta su un vassoio leggermente  infarinato con semola rimacinata. 
Prepariamo la pasta
- Cuociamo le tagliatelle in acqua bollente salata per circa 7-8 minuti.
- Intanto che la pasta cuoce, saltiamo i dadini di pancetta con l'olio extravergine di oliva in una larga saltapasta.
- A parte battiamo le uova con un pizzico di sale.
- Quando la pasta è pronta scoliamola e trasferiamola nella salta pasta.
- Versare sulla pasta le uova battute e mescoliamo il tutto per fare amalgamare i sapori. 
- Se preferiti potrete aggiungere anche del formaggio grattugiato che io ho omesso per non coprire troppo il sapore delle tagliatelle. 



E qui potrete leggere le altre proposte di oggi 😋🍝

Daniela Tagliatelle al cacao con gorgonzola e noci 

Elena: Cappellacci agli asparagi

Milena: Crusetti (Croxetti) liguri con pesto di pinoli  maggiorana



sabato 2 marzo 2024

L' Italia nel Piatto: gli gnocchi alla sorrentina


Come corre veloce il tempo. Marzo è arrivato in un lampo, e questo mese sarà anche Pasqua (sembra ieri che ho tolto l'albero di Natale). A volte vorrei rallentare le mie giornate e godermi di più i momenti ma non ci riesco, le ore corrono e non me ne rendo conto tra le mille cose da fare. 
Comunque, tra un mese e l'altro che va e viene, eccoci con una nuova proposta dell'Italia nel Piatto che dedica questa uscita a sua maestà lo gnocco e alle ricette tradizionali tipiche di ogni regione.

Gli italiani amano gli gnocchi, perché rappresentano il classico piatto della domenica, quello dei ricordi, non è raro sentire la frase "come li fa la mia mamma (o la mia nonna) non li fa nessuno; perché sono facili da preparare e sempre gustosi, anche con il più semplice dei condimenti; le tipologie poi sono tantissime: di patate, all'acqua, di ricotta, di pane, con gli ortaggi (io li adoro alla zucca). 

In Campania gli gnocchi sono molto cucinati e prendono anche denominazioni diverse in base alle varie zone: strangolaprievete, cazzaùottolo, gnuocculu, cavatielli, cavati (nel salernitano) o più semplicemente gnocco. 

Naturalmente per il tema di oggi non potevo non parlarvi dei famosi gnocchi alla sorrentina, una ricetta tanto semplice quanto gustosa, piatto conosciuto e amato non solo in Campania ma in tutta Italia e nel mondo. Purtroppo su queste pagine mancavano, ed è strano che in 14 anni di blog non avevo ancora provveduto a mettere una ricetta tanto importante per noi campana, forse perché è una preparazione che si trova ovunque in rete.  In ogni caso, complice la rubrica di Italia nel Piatto ecco qui per voi gli gnocchi alla sorrentina. 


Un po' di storia
La storia racconta che gli gnocchi alla sorrentina siano nati in seguito a degli esperimenti culinari da parte di un cuoco che aveva una taverna proprio nella famosa cittadina costiera. 
Quando le patate furono introdotte nel XVI secolo dagli spagnoli non furono subito accettate dal popolo italiano, perché alimenti che crescevano nel terreno, addirittura si pensava che diffondesse la lebbra. Solo a partire dal 1800 iniziarono a diffondersi come cibo abituale, insieme al pomodoro, altro ortaggio accolto all'inizio con molta diffidenza. Probabilmente è proprio in questo periodo che il cuoco dell'osteria in via Tasso iniziò a provare nuovi metodi di cottura della patata, tra cui anche quello di lessare il tubero, schiacciarlo e mescolare la purea con la farina. Sempre in quel periodo si stava diffondendo l'uso del pomodoro come condimento per la pasta, pertanto l'abbinamento gnocco-pomodoro sarà stata cosa automatica.
Per dare un tocco di sapore e colore al piatto è stato aggiunto il fiordilatte, il formaggio grattugiato e il basilico. Non so se l'idea è stata sempre del cuoco sorrentino oppure è venuta fuori nel corso degli anni.  Certo è che la ricetta si è tramandata di generazione in generazione rimanendo pressoché invariata: pochi ingredienti, semplici e dal sapore mediterraneo per un piatto che non stanca e non stancherà mai! 



Gnocchi alla sorrentina

Ingredienti per 4/5 persone
Per gli gnocchi 
  • 1 Kg di patate rosse
  • 300 g di farina 00
  • 1 uovo 
  • semola per la spianatoia
Per il condimento 
  • 1 litro di salsa di pomodoro 
  • 1 cipolla piccola 
  • basilico fresco 
  • olio extravergine di oliva
  • 200 g di fiordilatte
  • formaggio grattugiato o provolone del Monaco (facoltativo) 
  • sale 
Procedimento
  1. Versate in una casseruola la passata di pomodoro e addizionatevi la cipolla mondata, qualche foglia di basilico, un giro di olio extravergine d'oliva.
  1. Lasciate cuocere il sughetto a fiamma dolce per circa 30 minuti: attenzione perché la salsa non deve tirare troppo, cioè non deve essere densa. 
  1. Intanto fate gocciolare il fiordilatte in un colapasta
Prepariamo gli gnocchi
  1. Lavate le patate e lessatele 
  1. Sulla spianatoia fate la fontana con la farina e schiacciatevi direttamente al centro le patate cotte. 
  1. Addizionate l'uovo (io ometto il sale ma si può aggiungere se volete) e iniziate ad impastare.
  1. Attenzione a non aggiungere farina: dovrete ottenere un panetto morbido ed omogeneo, comunque non lo lavorate troppo.
  1. Prelevate piccoli pezzi di impasto, polverizzate la spianatoia con poca semola e lavorate un filone spesso 1 cm, poi intagliate gli gnocchi.
  1. Passate ogni pezzo su uno rigagnocchi (questo passaggio può anche essere salato perché serve solo all'estetica dello gnocco) e disponete man mano su un vassoio polverizzato con semola.
  1. Quando avrete terminato tutto l'impasto, iniziate a cuocere gli gnocchi, poco per volta. Io faccio in questo modo: accanto alla casseruola per la cottura degli gnocchi ne ho un'altra per il condimento; butto nell'acqua bollente una manciata di gnocchi (una decina in genere) come vengono a galla li prendo con la schiumarola e li trasferisco nella casseruola vuota dove aggiungo un mestolo di sughetto. Man mano che aggiungo gli altri gnocchi cotti addiziono altro sughetto con il formaggio.
  1. Condite tutti gli gnocchi con il fiordilatte tagliato a pezzetti piccoli.
  1. Trasferite gli gnocchi in un tegame da forno, coprite con un mestolo di passata di pomodoro, qualche pezzo di fiordilatte, il formaggio grattugiato o, a piacere, il provolone. 
  1. Passate nel forno a 200 °C per circa 15-18 minuti, lasciando gratinare gli ultimi 5 minuti prima di servire con foglie di basilico fresco. 
Prepariamo il sugo di pomodoro


Ed ecco le altre ricette regionali per il tema di questo mese

sabato 17 febbraio 2024

Torta panettone a cuore


Cari lettore ben ritrovati. Oggi vi posto la ricetta di un dolce semplicissimo, di quelli che sanno di casa e di famiglia, di colazioni genuine e leggere. 
La ricetta è molto semplice e veloce da realizzare, veramente facilissima per tutti. Con pochi ingredienti e senza alcuna difficoltà potrete realizzare questo dolce che si presta bene anche come base per essere farcito con creme o confetture, per essere bagnato come più preferite e decorato con panna, crema al burro o pasta di zucchero. Molto versatile insomma.  
Noi lo abbiamo gustato così come lo vedete in foto, anche perché l'ho arricchito con un aroma agli agrumi fatto in casa, quello che preparo a Natale per i panettoni. Negli ingredienti troverete il link per la realizzazione dell'aroma. 


Torta panettone a cuore 💓

Dosi per uno
  • 300 g di farina 00
  • 1 bicchiere di olio di semi
  • 220 g di zucchero semolato
  • 4 uova di grandezza media
  • la buccia di un limone biologico 
  • 1 bustina di lievito vanigliato
  • Qualche cucchiaio di latte
  • 2 cucchiai da tavola di aroma per panettoni (vedi ricetta qui

Procedimento
  1. Montate le uova con lo zucchero fino a ottenere una crema gonfia e chiara.
  2. Aggiungete la buccia grattugiata del limone e l'aroma per panettoni 
  3. Addizionate a mano la farina, mescolata con il lievito, un cucchiaio alla volta, mescolando con movimenti dall'alto verso il basso per non smontare il composto. 
  4. Se occorre, cioè se il composto dovesse tendere a diventare più consistente, aggiungete un cucchiaio di latte alla volta, alternando alla farina. L'impasto deve rimanere cremoso. 
  5. Versate l'impasto in una teglia imburrata e infarinata e cuocete a 170°C, in forno già caldo, fino a cottura della torta, fate la prova stecchino.
  6. Sfornate, attendete qualche minuto prima di sfornare la torta.
  7. Quando il dolce è freddo cospargete di zucchero a velo. 

venerdì 2 febbraio 2024

Zuppa di lenticchie e friarielli per la giornata mondiale dei legumi


Il 10 febbraio si celebra la giornata mondiale dei legumi, alimento che rappresenta una delle più importanti fonti sostenibili di proteine ed elementi essenziali, e per questo ritenuto importante nella lotta alla malnutrizione, proprio come gli altri legumi.
Naturalmente la nostra rubrica dell'Italia nel Piatto non poteva dedicare il tema del mese a questo alimento così buono quanto versatile in cucina. 

Per la Campania vi presento questa zuppa di lenticchie e friarielli, preparazione che non conoscevo e che ho scoperto in seguito alle mie ricerche su quale ricetta preparare per la rubrica, visto che quelle che sapevo le ho già pubblicate tutte. 

La zuppa di lenticchie e friarielli è un piatto povero della tradizione contadina che accomuna ingredienti dal sapore deciso per una combinazione dal sapor unico. 



Le lenticchie
Le lenticchie (Ervum lens) appartengono alla famiglia delle Legumonosae, la stessa dei fagioli, fave, piselli, lupini, ceci e cicerchie. La pianta di lenticchia è coltivata in tutto il mondo da millenni per le sue proprietà nutrizionali, per la facilità di coltivazione e il suo adattamento ai diversi ambienti, pur prediligendo i climi temperati. 

Perché si chiamano lenticchie?
La parte edule della pianta è rappresentata dai suoi semini dalla caratteristiche forma lenticolare, ovvero tonda e schiacciata, da cui il nome Lenticchia. I semini della lenticchia ricordano molto delle monetine: la tradizione vuole che è di buon augurio mangiarle a Capodanno. 

Le proprietà nutrizionali delle lenticchie
Come per tutti i legumi, il consumo di lenticchie è consigliato per gli elementi nutrizionali che esse contengono. Le lenticchie infatti sono ricche di sali minerali e proteine di buona qualità, tanto da essere considerate la "carne dei poveri", questi legumi hanno un ottimo contenuto di carboidrati e un buon contenuto in fibre
Le lenticchie apportano pochi grassi, che rappresentano appena l'1% (su 100 g di prodotto). Tra i sali minerali spiccano il Ferro, il Magnesio e il Potassio. Tra le vitamine ricordiamo in particolare la vitamina B1 (Tiamina) e la PP
Sono presenti anche isoflavonoidi, dei fitonutrienti ad azione antiossidante. 

Un ottimo alleato per la nostra salute
Grazie a tutti questi nutrienti le lenticchie sono utili:
  • per combattere l'anemia, grazie al prezioso contenuto in Ferro;
  • contro i radicali liberi, per l'azione antiossidante dei suoi fitonutrienti; 
  • per la regolarità intestinale, per il buon contenuto in fibre; 
  • nei casi di affaticamento e denutrizione in generale;
  • contribuiscono alla riduzione dei trigliceridi nel sangue, per la presenza della vitamina PP;
  • per favorire la concentrazione e la memoria, per la presenza della vitamina B1.

Tante varietà in commercio
In commercio troverete tante varietà di lenticchie che si differenziano per il colore del seme, dal crema al marrone scuro, dal grigio chiaro al nerastro, e per la grandezza: piccola, media e grande. Dal punto di vista nutrizionale non ci sono grandi differenze tra queste varietà, che invece possono essere diverse per i tempi e la tenuta in cottura e per il sapore. 
Tante sono anche le varietà italiane, tra cui ricordiamo: la lenticchia di Casteluccio di Norcia (IGP dal 1997) e quella di Altamura  anch'essa IGP.

I friarielli
I friarielli sono le infiorescenze della Brassica rapa, una pianta della famiglia delle Brassicaceae. Come si evince dal nome stesso, friarielli e cime di rapa si ricavano dalla stessa pianta, i primi rappresentano però la parte più giovane e tenera dell'ortaggio, per questo sono chiamati anche "broccoli di rapa".  I friarielli hanno infiorescenze piccole, steli esili e teneri, foglie piccole, se raccolti molto presto sono presenti anche foglie di forma stretta e allungata. Le cime di rapa presentano invece foglie larghe, steli più grossolani, tanto che nella pulizia di questi broccoli gli steli sono scartati, infiorescenze più grandi. 
Il loro simpatico nome "friarielli", molto usato in Campania, deriva dal fatto che questi teneri ortaggi sono consumati principalmente fritti, ovvero ripassati in padella con olio, aglio e peperoncino. La tradizione li vuole anche nella classica ricetta "salsicce e friarielli" da consumare come secondo/contorno oppure sulla omonima pizza. 


 

Zuppa di lenticchie e friarielli 
Ingredienti 
- 400 g di lenticchie 
- 2 mazzetti di friarielli
- 2 carote
- 1 costa di sedano
- 3 spicchi d'aglio
- olio extravergine di oliva
- sale 
- pane raffermo 

Procedimento
  1. Pulite i friarielli eliminando eventuali foglie ingiallite poi lavateli in acqua fredda
  2. In una padella fate insaporire l'olio con 2 spicchi di aglio poi addizionate i friarielli e lasciateli soffriggere a fiamma media fino  a che non saranno diventati teneri. Salate verso fine cottura. 
  3. A parte, lavate le lenticchie sotto acqua corrente, versatele in un tegame, addizionate uno spicchio d'aglio e coprite con acqua fredda; trasferite sul fuoco e portate a bollore.
  4. Addizionate a questo punto la costa di sedano, le carote pelate, un giro di olio ed il sale.
  5. Eliminate lo spicchio d'aglio.
  6. Fate cuocere le lenticchie per altri 30-35 minuti o come indicato sulla confezione. 
  7. Eliminate gli odori (carote e sedano) e aggiungete i friarielli alla zuppa di lenticchie. Mescolate per amalgamare gli ingredienti. 
  8. Servite con pane tostato e un filo di olio. 

ED ECCO LE ALTRE RICETTE REGIONALI PER IL TEMA DI OGGI 


Liguria: marò di fave


Lombardia: Zuppa rustica con i Fagiolini dall’occhio di Pizzighettone, i"Fasulin de l'oeucc"

https://www.pensieriepasticci.it/2024/02/zuppa-rustica-con-i-fagiolini-dallocchio-di-pizzighettone-ifasulin-de-loeucc.html 


Trentino-Alto Adige: Crema di fagioli con involtino di verza e ricotta

Veneto: Radici e fasoi, insalata di radicchi e fagioli


Friuli-Venezia Giulia:   Zuppa di orzo e fagioli
http://www.lagallinavintage.it/2024/02/zuppa-di-orzo- 


Emilia-Romagna: Pancetta e piselli https://zibaldoneculinario.blogspot.com/2024/02/pancetta-e-piselli.html  


Toscana. Fagioli con l’occhio (o dall’occhio o dell’occhio) all’aretina


Umbria: Insalata di fagioli diavoli rossi con patate e cipolle 


Lazio:  Crespelle con farina di ceci


Abruzzo: Torchioli con ragù di lenticchie 


Molise: Zuppa agnonese di lenticchie e pallotte


Campania: Zuppa di lenticchie e friarielli 


Puglia: Ceci e funghi cardoncelli della Murgia


Basilicata: Cicerchie ricetta lucana con i cavatelli 


Calabria: Lagane e ceci alla calabrese  https://dolcementeinventando.com/lagane-e-ceci-alla-calabrese


Sicilia: Minestra di Lenticchie Siciliana https://www.profumodisicilia.net/2024/02/02/minestra-di-lenticchie/


Sardegna: Il minestrone di lunga vita della famiglia Melis di Perdasdefogus https://dolcitentazionidautore.blogspot.com/2024/01/il-minestrone-di-lunga-vita-della.html



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